Orvieto

Orvieto, l’inconfondibile ed unica città che sorge su una rupe di tufo, è il luogo in cui è conservata la statua di Larth, il guerriero etrusco protagonista di questo cammino, ritratto in una scultura che è conservata nel museo Faina in piazza del duomo. Una testimonianza di un passato arcaico, quello etrusco, di cui ad Orvieto sono rimaste delle tracce di grande rilievo e bellezza. Il museo Faina con la sua colleziona archeologica, avviata nel 1864 dai conti Eugenio e Mauro Faina, ma anche la necropoli del Crocifisso del tufo, i resti del grande tempio etrusco nella zona di piazza Cahen e l’enorme insediamento di Campo della Fiera ai piedi della rupe ne sono le testimonianze più significative. La millenaria storia di questa città vide due momenti di particolare splendore, il primo fu appunto quello etrusco, tra il sesto ed il quarto secolo avanti Cristo quando Velzna, questo il suo nome antico, divenne il centro più importante della dodecapoli etrusca e l’altro nel corso del tredicesimo secolo allorchè la città-stato conseguì grandi conquiste territoriali, estendendo il proprio dominio territoriale dal mar Tirreno fino al monte Amiata e divenendo nell’arco di pochi decenni uno dei grandi attori sullo scenario politico dell’Italia centrale accanto al papato, all’impero e alle città importanti del calibro di Firenze e Siena. Il patrimonio culturale di Orvieto è veramente vasto. Accanto ai monumenti più celebri come il duomo e il pozzo di san Patrizio, non può mancare una visita al palazzo del Capitano del Popolo, emblema dello splendore medievale e al bellissimo teatro Mancinelli. Una visita al quartiere medievale ci consentirà inoltre di compiere un passo indietro nella storia grazie ad un contesto architettonico ottimamente conservato in cui è racchiuso buona parte del fascino di questo luogo straordinario che, nel corso del Medioevo, fu anche residenza papale. Tra le molte attrazioni della città un posto particolare è occupato dalla caratteristica e spettacolare funicolare che mette in collegamento la stazione ferroviaria con il centro della città.

LA CITTA’ SOTTERRANEA

Un dedalo di grotte è nascosto nell’oscurità silenziosa della rupe. E’ la Orvieto sotterranea. La particolare natura geologica del masso su cui sorge ha infatti consentito agli abitanti di scavare, nel corso di circa 2500 anni, un incredibile numero di cavità che si stendono, si accavallano, si intersecano al di sotto del moderno tessuto urbano. Sono un prezioso serbatoio di informazioni storiche ed archeologiche, studiato solo recentemente in modo organico e scientifico. Se l’aspetto “superficiale” della città è mutato con il passare del tempo, le strutture ipogee che le sono state funzionali sono rimaste, in buona parte, intatte.
La visita guidata alla “Orvieto Underground” rappresenta perciò lo strumento più appropriato per entrare in contatto con questo nuovo, particolarissimo aspetto culturale di una città estremamente ricca di storia e di gioielli artistici. Passo dopo passo echi misteriosi ed affascinanti raccontano dell’etrusca Velzna, mentre dall’umida ombra traspaiono fantasmi della città medievale e rinascimentale. Dove il tortuoso percorso sotterraneo corre parallelo alla rupe, da panoramiche aperture il giorno contende al buio un succedersi, apparentemente senza fine, di cunicoli, scale, passaggi inattesi, stanze sovrapposte sulle cui pareti si può leggere, in mille e mille piccole nicchie quadrangolari, la secolare avventura della nascita di questa città sotterranea.

LE MERAVIGLIOSE VESTIGIA ETRUSCHE

Campo della Fiera costituisce una delle aree archeologiche più importanti d’Italia. In uno spazio che è stato al momento delimitato su una superficie di cinque ettari, ma che è in realtà molto più esteso, sono state rinvenute straordinarie testimonianze di insediamenti sacri con una continuità di duemila anni. Qui gli archeologi stanno cercando anche l’insediamento di quello che, in epoca etrusca, venne denominato Fanum Voltumnae, ovvero il santuario federale del popolo etrusco in cui ogni anno si svolgevano le più importanti celebrazioni religiosi e civile di quell’antica civiltà. Gli scavi hanno consentito di portare finora alla luce i resti di una villa romana nel cui pavimento si può ammirare un bellissimo mosaico, di un impianto termale, di alcuni templi etruschi e di una chiesa medievale. Nell’area si trova anche un recinto sacro che è collegato alla strada etrusca che procede in direzione di Bolsena, lungo il tracciato del Cammino di Larth. Il museo “Claudio Faina” , in piazza duomo, accoglie una tra le maggiori collezioni archeologiche d’Italia. Infatti, la raccolta messa insieme nell’arco dell’Ottocento, include reperti etruschi come ceramiche, bronzi, gioielli, greci quali vasi a figure nere e a figure rosse e romani. Sulla stessa splendida piazza si trova anche il museo archeologico nazionale in cui sono esposti i materiali recuperati durante le ricerche nelle necropoli e nei santuari della città tra cui quelli provenienti dall’importante necropolo etrusca di Porano, appartenuta alla nobile famiglia Hescanas, ancora oggi contenente una della rappresentazioni iconografiche più importanti in assoluto per avere informazioni sui banchetti etruschi. Nella zona di piazza Cahen, a breve distanza dalla stazione della funicolare, si trova inoltre il tempio etrusco del Belvedere che venne scoperto casualmente nel 1828 durante i lavori per costruzione della vicina strada.

IL DUOMO E POZZO DI SAN PATRIZIO GIOIELLI INTERNAZIONALI

La notorietà internazionale di Orvieto è collegata a due straordinari monumenti quali il duomo ed il pozzo di san Patrizio. Il duomo rappresenta uno straordinario esempio di architettura gotica con il campionario di preziose opere d’arte che vi sono custodite. La cappella di San Brizio fu affrescata da Luca Signorelli mentre la cappella del Corporale, a sinistra del transetto, da Ugolino di Prete Ilario. Quest’ultima prende il nome dal tabernacolo che custodisce il sacro lino o Corporale che, secondo la tradizione, venne macchiato nel 1263 dal sangue di Gesù sgorgato da un’ostia nel corso della messa che un prete boemo stava celebrando nella basilica di santa Cristina a Bolsena. Si tratta dell’episodio conosciuto come il miracolo eucaristico di Bolsena che rappresenta il motivo relgioso di fondo che lega le due località. Una visita al duomo è dunque d’obbligo. Il pozzo di San Patrizio rappresenta un’attrazioen unica e un capolavoro insuperato dell’arte rinascimentale. Realizzato da Antonio da Sangallo il Giovane tra il 1527 e il 1537 per volere del papa Clemente VII, reduce dal Sacco di Roma e desideroso di tutelarsi nell’eventualità che la città in cui si era ritirato fosse assediata e quindi destinata a  rimanere priva di acqua, il pozzo è formato due rampe elicoidali a senso unico, completamente autonome servite da due diverse porte, che consentivano di trasportare con i muli l’acqua estratta senza ostacolarsi. Il pozzo è profondo 54 metri ed è stato realizzato scavando nel tufo dell’altopiano su cui sorge Orvieto, una pietra abbastanza dura, ma che dopo vari secoli sta risentendo degli scarichi fognari.
Ha forma cilindrica a base circolare con diametro di 13 metri, gli scalini sono 248, i finestroni che vi danno luce sono 72. Sul fondo del pozzo il livello dell’acqua si mantiene costante grazie ad una sorgente naturale che rifornisce la cavità e un emissario che fa defluire l’acqua in eccesso.

IL POZZO DELLA CAVA E IL SUO PRESEPE UNICO AL MONDO

Il complesso archeologico del Pozzo della Cava, recentemente inserito nella Rete Mondiale dei Musei dell’Acqua dell’Unesco, è costituito da nove cavità che si snodano sotto le vie e le abitazioni del quartiere medievale. Prende il nome dal primo pozzo commissionato da Papa Clemente VII nel 1527, scavato ancora prima di quello di San Patrizio, ampliando un pozzetto etrusco del VI-V sec. a. C. ancora ben visibile. Chiuso al pubblico nel 1646, divenne un “luogo opportuno per coprire delitti”, come scrisse nell’Ottocento il delegato apostolico a seguito dell’uccisione, nelle acque del pozzo, di cinque ufficiali francesi che avevano tentato di violentare alcune ragazze del quartiere. Fu riscoperto per caso nel dicembre del 1984 ed oggi è visitabile all’interno di un suggestivo complesso ipogeo che ospita numerosi ritrovamenti etruschi, medievali e rinascimentali. Nel periodo natalizio, l’ultima grande grotta del complesso, alta ben 14 metri, si popola di personaggi semoventi a grandezza naturale per dare vita al Presepe nel Pozzo, che propone ogni anno un nuovo allestimento con un nuovo tema conduttore, tanto da far annoverare l’evento tra i più originali d’Italia.


Conoscere Orvieto con una guida professionista

Il Cammino dell’intrepido Larth offre a coloro che lo percorrono la possibilità nei fine settimana di compiere una visita guidata ad Orvieto e ai suoi monumenti, in primis la cattedrale, con la guida turistica e storica dell’arte Cristina De Angelis la quale effettua visite in italiano e inglese. Per i camminatori sono previste tariffe speciali.
Cristina può essere contattata a questi recapiti:
333 999 8374 (WhatsApp)
orvietoguida@yahoo.it